Il Palazzo di Giustizia di S. Maria C. Vetere

mercoledì 2 novembre 2011

Nuova interessante e recente sentenza in tema di phishing

Con atto di citazione regolarmente notificato il Sig. G. D., rapp.to e difeso dall'Avv. Gianfranco Corvino del Foro di S. Maria C.V., conveniva in giudizio innanzi al Giudice di Pace di S. Maria C.V. la Società Poste Italiane al fine di sentirla condannare al risarcimento danni per l’ammanco subito sul conto corrente del quale era titolare presso la predetta società Postale, in quanto era stato vittima del cosidetto fenomeno del Phishing (ovvero furto dei propri dati personali per accedere al conto corrente).
Con sentenza n. 2578/2011 (R.G. n. 1241/2010), pronunciata in data 31/08/2011, depositata in Cancelleria in data 19 Settembre 2011, esecutiva ex lege, con apposizione della formula esecutiva il 21/10/2011, il Giudice di Pace di S. Maria C.V., in persona del dott. Avv. Michele Lo Storto, condannava Poste Italiane S.p.A, in persona del legale rappresentante p.t., al pagamento, in favore del Sig. G. D., della somma di Euro 3.930,00.
Nel caso di specie l'attore ha provato l’esistenza del rapporto obbligatorio in forza del quale agiva ed ha allegato l’inadempimento della convenuta, dal canto suo Poste Italiane nulla ha dimostrato in ordine al corretto adempimento delle proprie obbligazioni.
La sentenza ha dato atto, infatti, che solo a partire dal Gennaio 2008 Poste italiane ha adottato un sistema per impedire l’accesso ad estranei alle operazioni on-line anche se la tecnologia all’epoca dei fatti era già in grado di evitare tali tipologie di frodi, per cui, Poste Italiane s.p.a. doveva essere ritenuta reponsabile dei danni cagionati ai propri clienti per tale colposo comportamento.

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